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VIA GRASSI-BERNARDI ALLA ROCCIA NERA - Enrico Bonino

VIA GRASSI-BERNARDI ALLA ROCCIA NERA

2 Ottobre 2021

RAVANATA DI FAMIGLIA

Come di consueto dopo la frenesia dell’alta stagione turistica, scappiamo letteralmente di casa alla prima occasione per condividere quei momenti in montagna che il lavoro non ci permette diversamente. Siamo stanchi, anzi esausti, ma la voglia di andare lassù insieme è sempre tanta. Nel male, la fortuna è quella di poterci godere la montagna autunnale e solitaria, quando il tempo sembra rallentare all’improvviso e gli animali scendono a valle in vista del freddo in arrivo. 

La ravanata di turno tocca alla goulotte Grassi-Bernardi alla Roccia Nera del Breithorn aperta l’11-5-1980. 
Le funivie sono ormai chiuse e di fare la solita tirata in giornata sempre al gancio per fare in fretta proprio non ne abbiamo voglia: scartiamo quindi la Valtournenche. Saliamo dunque al Lambronecca. Le previsioni sono di bel tempo ma vento forte il primo giorno, e in calo il secondo. Con calma risaliamo le belle morene circondati da stambecchi di ogni età che ci guardano incuriositi ma senza scomporsi. Il rifugio invernale è tutto per noi, spazioso e pulito: un vero lusso.
Del vento neanche l’ombra fino a tarda sera quando delle raffiche terrificanti si sollevano e fanno tremare il rifugio. Non sono certo rassicuranti per il giorno seguente. Fortuna che contro ogni previsione al suonare della veglia sembra calare un pochino. 
C’è ancora una parvenza di traccia estiva che ci agevola la salita fino al colle, dopodiché il vento ha cancellato tutto e accumulato placche discontinue. Temiamo di arrivare alla Porta Nera e vedere la fila di luci di alpinisti partiti dal bivacco, e invece con buona sorpresa ci ritroviamo soli alla base della parete.

Le solite bollite danno il buongiorno, anche se l’ambiente non è gelido. La via sembra in condizioni ottime e così si confermerà tiro per tiro. Non avevo mai scalato su questa parete e su questo versante dei Breithorn, ogni tanto è bello uscire dal proprio giardino ed ingaggiarsi su qualcosa di nuovo. Su questa via storica, poi, non ci sono neanche le soste, il che aggiunge un pizzico di avventura. 
Ilaria come sempre si lamenta di non essere allenata, di non aver fatto nulla se non lavorare tutta l’estate, di non aver fatto ghiaccio da un anno, e poi sale senza problemi su ogni difficoltà come fosse la routine quotidiana 🙂 

Anche questa l’abbiamo fatta, la mia piccola dose di ghiaccio autunnale l’ho avuta, ora il ghiaccio toccherà metterlo davvero sul polso dopo l’operazione! Intanto andiamo a svernare in Grecia!!!

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Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
Dovrete quindi saper valutare con la vostra esperienza e capacità il terreno che vi circonda, e prendere le decisioni necessarie per il corretto svolgimento della salita nel momento stesso in cui sarete in montagna.

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