Pilier Rouge del Clocher – via Pifferaio di spit

16 Luglio 2015

Il Pifferaio di Spit, così Giancarlo Grassi chiamò questa via nel lontano 1988. Non solo un Maestro sul ghiaccio, ma anche un assiduo esploratore di angoli più o meno remoti sulla roccia. Sul Pilier Rouge ha firmato una bellissima via, purtroppo passata nel dimenticatoio quando Vogler, Piola e Boivin hanno tempestato di linee moderne la parete Sud. Ricordo di aver sfogliato la guida di Buscaini agli albori della mia carriera alpinistica, e di aver percorso questa via una quindicina di anni fa almeno, quando tra l’incoscienza e la voglia di fare, scalavo a mala pena sul 6b in falesia. Grassi era già il mio guru all’epoca, per la sua attività su ghiaccio ovviamente, e leggere di sue avventure rocciose non potè che incuriosirmi. Andai col mio fedele amico Stefano, presi molti “schiaffi”, ma la salii, e feci notte. Nonostante ciò mi rimase un bel ricordo di una linea estetica e fessurosa. In qesta estate senza fine, decido di prendermi un giorno per scalare con amici e morosa e ci dirigiamo verso il Pifferaio di Spit. Il Gian quando gli ho detto di mettere in carica il trapano mi ha subito risposto “ottimo…andiamo già a cercarci grane e non è ancora arrivato l’inverno!”, Ilaria invece, sempre entusiasta, non vede l’ora di staccare il cervello dal lavoro e prendere una boccata d’aria tra i monti ed è positiva. Era tanto che volevo tornare tra quei diedri e fessure, per risistemare la via e riportarla a conoscenza del pubblico. Con un pò di sorpresa mi accorgo di aver sbagliato due tiri della via all’epoca della mia prima visita, ma con piacere ne scopro altri due sempre entusiasmanti. La vecchia guida dei Monti d’Italia è un pò approssimativa, ma ci raccapezziamo e seguiamo la linea più logica sulla quale è presente materiale vecchio. Ne viene fuori una successione di 7 tiri davvero belli e assolutamente moderni da un punto di vista dell’arrampicata in fessura: incastri di dita, di mano, Dulfer, fessure larghe, c’è proprio tutto. Attrezziamo le soste di salita a fix. Oggi con Max, “come gita di ripiego a causa di un leggero malessere”  terminiamo di sistemarla, pulirla, disgaggiarla per quanto possibile, e ora è pronta per diventare una classica dei Satelliti del Tacul! Buona scalata a tutti!!!!!!

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Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
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