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Pilastro rosso del Brouillard - via Bonatti - Enrico Bonino

Pilastro rosso del Brouillard – via Bonatti

12 Luglio 2015

Monte Bianco – versante Sud

IL “ROSSO” DEL BROUILLARD

Anni 2013-2014: ormai lo sogno anche di notte, il Pilastro Rosso del Brouillard sta diventando un tormento. Max continua a dirmi che vuole andare lassù… un pò scherzando e un pò seriamente. Ma ad ogni cavolata che spariamo programmando una gita, il Rosso torna sempre a battere alla porta. Uno potrebbe dire: ma perché non ce lo porti? Bella domanda. Un pò perché forse l’ho sempre snobbato per la sua breve lunghezza rispetto al lungo avvicinamento, un pò perché le salite ti dicono loro quand’è il momento, ti chiamano, ed è un invito che devi saper cogliere ed assecondare. E’ arrivato il momento: cosa facciamo? Cosa non facciamo? Bonatti? Anneaux? Usciamo in cima al Bianco? Scaliamo leggeri e scendiamo in doppia? L’eterno dilemma. In realtà è stato molto semplice scegliere. Negli anni abbiamo imparato a mettere da parte l’impulso di strafare, di voler dimostrare qualcosa, in favore del godersi le salite nel migliore dei modi. Perciò Bonatti sia, e si scende in doppia. Le condizioni per uscire in cima al Bianco non sono comunque ne interessanti ne sicure. Dormiamo quindi al Monzino dove l’eccellente accoglienza di Mauro ci trattiene fino a tarda sera. Il mattino seguente più saliamo e più l’ambiente diventa suggestivo. Il percorso è un vero labirinto di crepacci e seracchi, ma allo stesso tempo, ci permette di tagliare bassi bypassando i bivacchi Eccles. Arriviamo all’attacco insieme a coloro che erano partiti 3 ore prima di noi, perché nella notte avevano sbagliato traccia. Loro saranno più lenti perché han scelto l’opzione faticosa con sacco in spalla. La via si dimostra fin dal primo metro quel che sarà per i successivi 400: spettacolare! Un susseguirsi di fessure e diedri di granito rosso, compatto, entusiasmante. Non abbiamo relazione con noi… cioè si, nello zaino alla base! Ma la logicità e l’estetica della linea la fanno da padrone e ci conducono in vetta al pilastro senza indugi. A Bonatti (così come a Cassin ed altri…) dovrebbero dedicare un monumento per l’eredità che ci hanno lasciato. Non ci resta quindi che ammirare tutta la meraviglia che ci circonda e cominciare la nostra discesa verso valle per concludere questa bellissim

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