Traversata delle Grandes Jorasses

12 Agosto 2012

Due anni fa con Max, uscivamo sulla punta Walker dopo aver salito la via Cassin sulla parete Nord. Oggi, ci ritroviamo sulla stessa punta dopo aver completato la traversata per cresta Rochefort-Jorasses. Un itinerario splendido, elegante e logico, che si sviluppa sinuoso per più di due chilometri sul filo dei 4000 metri. Certamente una delle più belle e complete creste delle Alpi. La meteo e le condizioni perfette ne hanno fatto certamente una salita, per noi, memorabile. Il Bivacco Canzio, che si trova a circa metà dell’itinerario, sul colle delle Grandes Jorasses, è situato davvero in un angolo di paradiso. La sella nevosa pianeggiante, il Sole alto fino a tardi e il piccolo lago glaciale nei pressi del rifugio ne fanno un ambiente rilassante dove poter riposare per il giorno successivo. In quanto al bivacco in sé, hem, diciamo che avrebbe bisogno di una profonda ripulita.

Unica pecca di questa salita, le numerose cordate presenti sull’itinerario, e gran parte di queste decisamente non al livello per compiere una salita di questo tipo, rendendo pericoloso il tragitto per loro e per gli altri. Abbiamo incontrato e superato cordate che avevano attaccato la cresta W  la mattina del giorno in cui noi siamo arrivati al bivacco Canzio. Ancora una volta mi trovo a constatare che sempre più gente poco preparata affronta la montagna con una grande presa di rischio, sottovalutando sé stessi e l’itinerario che andranno ad affrontare.

La cresta W delle Grandes Jorasses è un percorso di stampo classico, non estremo tecnicamente, che richiede però sia per la salita che per la discesa una grande esperienza di alta montagna su terreno misto. I passaggi non superano mai il 5b in salita ma spesso ci sitrova a disarrampicare sul 4+ con gli scarponi e con poche protezioni tra noi e il nostro compagno di cordata; le creste nevose affilate e la discesa ripida e complessa richiedono una buona tecnica del “cramponage” e capacità di ricerca dell’itinerario. Insomma la cresta W racchiude in sé tutte le caratteristiche di una “grande course” di stampo classico, da non sottovalutare, ma da affrontare con la giusta preparazione per gustarne la bellezza fino in fondo.

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Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
Dovrete quindi saper valutare con la vostra esperienza e capacità il terreno che vi circonda, e prendere le decisioni necessarie per il corretto svolgimento della salita nel momento stesso in cui sarete in montagna.

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