Con un po’ di ritardo ecco un breve resoconto della salita al Monte Bianco per la via dei Grands Mulets che ho fatto in compagnia di Paul André e Vincent. Ho conosciuto Paul qualche mese fa in occasione di uno stage al Rifugio Benevolo. Sarebbe dovuto partire per il MacKinley i primi di maggio ma sfortunatamente la spedizione è stata annullata Uno dei suoi sogni è sempre stato salire in cima al Monte Bianco e scenderlo con gli sci ai piedi… direi un obiettivo comune a ogni buon sci alpinista. Vincent invece, lo incontrai due anni fa nell’Oberland, un tipo calmo, minuto, ma con una grande resistenza fisica. Una buona squadra direi. Fortuna ha voluto che i due giorni prestabiliti fossero di bel tempo, cosa non scontata quest’anno!!!
Il primo giorno il “pesce” sulle vette più alte ci fa da contorno, insieme a un dedalo di crepacci e alla salita al rifugio, rendendo l’ambiente suggestivo. Il giorno seguente, il cielo è terso e senza nuvole, quasi una temperatura ideale, né troppo calda né troppo fredda. Ma il vento era in agguato e sbucati in cima al Dome de Gouter comincia a farsi sentire. Le condizioni di salita lungo la cresta N sono perfette. Ci fermiamo qualche minuto alla capanna Vallot per riscaldarci e bere un po’ di tè caldo. Intanto è sorto il Sole che per fortuna rende accettabile la permanenza in quota tra una raffica di vento e l’altra. Sulla seconda gobba di neve esito un pochettino a proseguire verso la vetta. Ma i clienti stanno bene, e non sembrano patire troppo la furia degli elementi. Decidiamo di andare avanti e dopo un’altra ora arriviamo in vetta. Le condizioni della parete N del Monte Bianco sembrano perfette, ma valutando il vento forte e l’abilità sciistica dei clienti preferisco scendere per la via normale. Scendiamo per la via classica dal grande e piccolo plateau. Le condizioni permettono di sciare sempre a una certa distanza dai “condomini di ghiaccio” che ci sovrastano. La neve purtroppo non è delle migliori ma il panorama è davvero eccezionale. La giornata purtroppo termina con un brutto “scherzo”: arrivati alle 14:45 alla funivia, la troviamo rotta. Solo alle 19 ci fanno finalmente scendere. Ironia della sorte, poche ore prima scherzavamo sull’ipotesi che la funivia fosse rotta al nostro rientro e che saremmo dovuti scendere a piedi!!! Ben ci sta
Arrivederci Paul e arrivederci Vincent, alla prossima avventura!!!