Aiguille Croux – via Bertone Zappelli

26 Giugno 2022

Bertone Zappelli versione retyling 2012

Una bella galoppata in giornata dalla macchina con il simpaticissimo e fortissimo Marcello Ricotti. Per la prima volta scaliamo insieme ed è stata una giornata piacevolissima. 
Sulla via di salita passiamo al Monzino a fare un saluto a Stefano e Chiara che ci accolgono sempre col sorriso, e a recuperare del materiale che ho lasciato su nei giorni precedenti. La scarsità di neve ci permette di andare fino all’attacco con le scarpe da ginnastica. Abbiamo scelto di scendere in doppia su Euroteam per scalare leggeri: bastano 2 mezze corde da 50m. 
La via ha un pò deluso le aspettative sia per la chiodatura sovrabbondante che stona un pò con il luogo (e al contempo un pò superficiale per come è stata effettuata), un pò per tratti di roccia “dubbia”, e un pò per la qualità dei tiri: quelli meritevoli sono davvero pochi. Ma tutto fa esperienza ed è bello andare a mettere il naso su vie non ancora percorse, ogni tanto bisogna allenare la testa ad uscire dalla propria zona di confort. Ad ogni modo scalare a cavallo tra Freney e Brouillard è sempre una grande emozione. Rimane il posto a cui sono più affezionato. 

DIFFICOLTA: 
6c+ max, 6a+ obbl. 

AVVICINAMENTO: 
dal rifugio Monzino dirigersi verso est seguendo il sentiero che porta verso l’Aiguille Croux. Si traversa sotto alla morena, si passa il torrente e si risale fino ad una spalla con ometto. Continuare a traversare verso E e scavalcare la spalla erbosa che dà accesso al versante E dell’Aiguille Croux. Risalire la pietraia fino al suo termine. 

ITINERARIO:
La via attacca 50m a sinistra della Ottoz, per una rampa diagonale da sinistra a destra sotto a degli strapiombi. 

L1: 4c, 40 m. Salire la rampa fino al suo termine. Entrare nel canale e seguirlo per pochi metri. Uscirne a sx per breve strapiombo. Sosta su catena. 
L2: 4c, 40 m. Seguire la placca a destra verso il canale. Uscirne a sinistra per terrazze erbose e continuare dritti per brevi muretti fino in sosta a catena (non fermarsi alla prima sosta su cordoni). 
L3: 6a+, 35 m. Salire il muro compatto fin contro ad un diedro fessurato. Risalirlo e proseguire dritti in direzione dell’evidente strapiombo. Superarlo verso destra e tralasciare la fila di spit che va a sinistra verso il tetto. Sosta a catena sopra lo strapiombo. 
L4: 5+, 25 m. Superare il breve strapiombo e risalire verso sinistra la rampa erbosa della via Ottoz fino alla prima sosta a catena. 
L5: 5a, 35 m. Continuare per la rampa e superare l’evidente diedro camino a sinistra (spit dorati). Proseguire per balze erbose leggermente verso destra fino ad una sosta su 3 spit dorati, in comune con la Ottoz. 
L6: 5c, 40 m. Traversare orizzontalmente a destra per 20m. Risalire il diedro fino alla sua fine e uscirne a destra. Traversare a destra fino alla sosta su catena alla base del muro seguente. 
L7: 6b, 45 m. Passo difficile sopra la sosta: superare il muro ripido a lame e buchi. Non fermarsi alla prima sosta su terrazzo ma proseguire per una serie di diedri verso destra fino a ristabilirsi su una cengia erbosa. Ignorare le soste a sinistra e traversare a destra su terrazzino. Sosta a catena. 
L8: 6b, 35 m. Traversare a destra fino all’evidente diedro rosso. Seguirlo fin quasi alla sua fine. Uscirne a sinistra e continuare fino in sosta su catena. 
L9: 6c+, 45 m. Seguire le fessure sopra la sosta fin contro ad un primo strapiombo. Superarlo verso sinistra su lame dubbie (chiodi vecchi). Ignorare lo spit a destra dello spigolo per via del grande blocco instabile e ribaltarsi sulla placca soprastante. (NOTA: qui sarebbe ideale spezzare il tiro collegando il chiodo e lo spit, anche se non sono “bellissimi”, altrimenti se si concatena il tiro bisogna mettere in conto forti attriti di corda che potrebbero creare problemi in uscita). Traversare a sinistra per forte strapiombo (spit e chiodi). Forzare il tetto seguente ed entrare nel diedro principale. Seguirlo fino in sosta su catena. 
L10: 6b+, 40 m. Il tiro più bello della via. Diedro ripido, estetico e fessurato. Seguirlo fin contro lo strapiombo. Uscirne a destra per entrare in un diedro più abbattuto e più facile. Uscire a destra e tornare a sinistra in sosta su catena. 
L11: 6a+, 50 m. Superare la placca a sinistra. Proseguire per ottime lame strapiombanti fino ad un terrazzo. Tralasciare la fila di spit che prosegue dritta in un diedro cieco e traversare a sinistra verso degli strapiombi (spit). Aggirarli da sinistra a destra e proseguire per brevi strapiombi fino in sosta su catena. 
L12: andare a destra e seguire interamente il bel diedro fessurato fino al suo termine. Uscire a destra per strapiombo e proseguire fino in cima per muretti di quarzo. Sosta su catena. 

DISCESA: 
1) dalla via normale: bastano una mezza o una singola da 60m doppiata. Dalla sosta a catena di vetta fare una breve doppia sul versante W fino alla sosta con 2 spit e cordone bianco (10m). Scendere la cengia diagonale per 10m verso N e reperire una catena sulla sinistra sul bordo dello strapiombo. Con circa 9 doppie da 25m si arriva sul nevaio mediano. Scenderlo verso destra per reperire dei bolli gialli e un ometto che indicano la partenza delle 3 doppie corte che depositano sul ghiacciaio di Chatelet. In breve a piedi fino al rifugio.

2) In doppia su Euroteam (corde da 50m, soste su spit e cordone bianco). Come per la via normale fino alla prima sosta con spit e cordone bianco. Scendere poi con una doppia da 45m verso SW fino alla brèche (sosta su spit e cordone bianco). Scendere poi per linea di doppie dritta con eguale tipologia di soste sul versante E (la sosta successiva la si vede già dalla brèche). 

3) Sulla via di salita con corde da 50m senza saltare gli ancoraggi, Quindi sempre su soste a catena tranne quella comune alla Ottoz con 3 spit dorati. 

MATERIALE: 14 rinvii, corde da 50m, qualche friend dallo 0.3 al 2 se si vuole azzerare senza fatica. 

NOTE: informarsi presso il gestore del rifugio se all’attacco è ancora presente neve, nel qual caso un paio di ramponi e una piccozza possono essere indispensabili. 

 

Documenti allegati

OTTOZ E BERTONE TRACCIATO

[.jpeg - 2,212.2 Kb]

Disclaimer

Tutto ciò che è riportato in questo sito, inclusi gli allegati è mirato alla divulgazione di informazioni utili e affidabili per affrontare salite, scalate, gite di sci alpinismo e fuoripista, cascate e tutto ciò che ci offre la montagna nella maggior sicurezza possibile, perché ogni alpinista e amante della montagna possa partire per un’avventura con una corretta preparazione preventiva. Noi rimaniamo sempre a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti e consigli, ma non possiamo agire per voi e spesso non saremo presenti durante le vostre gite.

Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
Dovrete quindi saper valutare con la vostra esperienza e capacità il terreno che vi circonda, e prendere le decisioni necessarie per il corretto svolgimento della salita nel momento stesso in cui sarete in montagna.

Pin It on Pinterest

Share This