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Tra i colossi del Monte rosa e del Vallese - Enrico Bonino

Tra i colossi del Monte rosa e del Vallese

8 May 2019

Mannaggia, nessuno mi aveva avvertito dell’aggiornamento del calendario e del cambio emisfero. Qui davvero non si capisce più nulla: estate a febbraio e inverno ad Aprile Maggio, vento forte continuo ed instabilità costante. Nostro malgrado, dovremo abituarci. Era da mesi che programmavo questa settimana in Oberland, con tre persone all’attivo più il sottoscritto. Sarebbe stata una settimana multitasking, in quanto Olivier e Fausto desideravano visitare questa regione a loro sconosciuta (o quasi) ed incrementare il loro numero di vette di 4000m raggiunte, mentre con Federico avremmo portato avanti il nostro percorso di avvicinamento al mestiere di Guida Alpina e preparazione agli esami di selezione. Quale modo migliore per capire come lavora davvero un professionista se non immergendosi totalmente nel suo lavoro vivendo nella realtà le dinamiche che si creano con i clienti e che bisogna fronteggiare.

Il meteo inclemente ci ha costretti all’ultimo ad un piano B che non definirei proprio di ripiego: una bella traversata da Saas Fee a Zermatt concatenando alcuni 4000. Sfortunatamente Fausto aveva già raggiunto queste vette e quindi ci ritroviamo in 3 a partire per la Svizzera. Abbiamo 4 giorni di tempo di cui 3 potenzialmente di Sole. Ci dirigiamo quindi alla Britannia Hutte proprio il giorno della chiusura degli impianti: che pace e che tranquillità?! Saas Fee completamente svuotata dai turisti, tonnellate di neve e i giganti del Dom e del Taschhorn che ci guardano dall’alto. Saliamo ancora quando fa brutto per poter godere a pieno dei 3 giorni di Sole, e così sarà. Questi giorni concitati ci portano a fare una prima traccia all’ Allallinhorn dove Federico conduce la cordata come “Guida” (…e io mi accodo come secondo cliente… mica poi male la vita del cliente…). Il secondo giorno l’obbiettivo è cambiare versante e salire lo Stralhorn per poi traversare allo Stockhornpass e alla Monte Rosa Hutte ma, partiti col cielo terso, a metà mattina arriva la bufera contro ogni previsione, e ci fermiamo quindi all’Adler Pass al riparo di una cornice per fare il punto della situazione. Federico ed io ci confrontiamo sul da farsi e fatte le opportune valutazioni, decidiamo di proseguire traversando subito sul versante opposto e senza passare dalla cima, sperando in un miglioramento e di essere più al riparo dal vento. Scelta azzeccata, dopo un paio d’ore il cielo si scopre verso Zermatt e solo le vette più alte rimangono nella bufera. La traversata alla Monte Rosa Hutte è certamente lunga e laboriosa ma ne vale la pena, il panorama è stupendo sul versante N del Monte Rosa. Federico conduce ancora una volta la cordata correggendo il tiro sulle vlutazioni fatte la sera prima.

Il giorno seguente la ciliegina sulla torta: dopo aver pernottato nell’avveniristico rifugio svizzero, partiamo di buon’ora per la salita alla Punta Dufour. Quest’oggi sarò io a fare da leader e passo guida “obblige”: 1800m di dislivello fino a oltre 4600m con una cresta non banale per raggiungerne la vetta. Olivier ha stretto i denti ed ha coronato uno dei suoi obbiettivi di lunga data in una giornata perfetta dove si poteva vedere qualsiasi montagna, dall’Oberland al Monviso, dal Monte Bianco alla Barre des Ecrins. La (strana) totale assenza di vento ci consente di godere a lungo del panorama e di fare un’ulteriore pausa alla Sattel…sognando il buonissimo Rosti che da li a poco ci saremmo scofanati in rifugio. Ancora un pò di attenzione lungo la discesa a Zermatt per via dell’impervio canyon che a fine stagione può riservare qualche simpatica sorpresa, e poi via verso casa. 4 giorni intensi, belli e motivanti con due dei miei più cari amici e clienti. Un’altra bellissima esperienza che mi ricorda perché svolgo questo lavoro con tanta passione!

Ringrazio i miei sponsor ScarpaSpa e Baroli Sport per il continuo supporto con prodotti di qualità.

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