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Croix de fer - Enrico Bonino

Croix de fer

24 October 2018

Dopo molto tempo torno a scalare sulle multi pitch di calcare francesi a N del Monte Bianco. Dopo un tentativo fallito alla Croix de Fer per via del vento e del freddo  l’anno scorso, torniamo con Ilaria cambiando avvicinamento e passando per i prati verticali che partono dal Rifugio di Veran. L’obbiettivo è visitare il posto per la prima volta e imparare a conoscerlo, quindi miriamo alla via alpinistica e più abbordabile della parete.

Lo spigolo SW si slancia per 300m dai prati verso il cielo mantenendo sempre una bella verticalità. Le difficoltà non sono mai eccessive, una media del 5c con due tiri più duri (6b e 6b+). Nonostante sia una vecchia via apinistica è stata parzialmente riattrezzata per renderla più frequentabile. Sui topo troverete “possono essere utili alcuni friends”… io li consiglio vivamente. Non siamo su granito, anche se la difficoltà è alla nostra portata per permetterci di allontanarci dagli spit serenamente, una presa si può staccare a chiunque, e senza integrare si vola lunghi. Molto ben protetti invece i tiri più difficili, abbassando l’obbligatorio al 5c. La via non deve quindi essere paragonata allo stile moderno delle vicine, non sussiste il paragone. Dalla via si può scendere in doppia con un pò di attenzione, ma consiglio vivamente di calarsi da “Ni dieu ni maitre” dove non vi è rischio di incastro delle corde.

Ni dieu di maître: via moderna del 1990 interamente spittata sui tiri e alle soste. Roccia meravigliosa, chiodatura un pò meno. Lo stile è quello dell’epoca: grandi muri ripidi chiodati lontano. Dopo averla ripetuta con Nicolas non ci capacitiamo della logica degli apritori. I primi 5 tiri sono chiodati lunghi e obbligati ma con una logica, gli ultimi due sembrano quasi chiodati dall’alto: lunghissimi runout con gli spit nascosti dietro ai dossi che non permettono di capire dove andare. La via merita comunque la ripetizione per la qualità della roccia e la bellezza della più parte dei tiri, a patto che si abbia un solido 6c a vista e, personalmente, consiglierei qualche friend dallo 0.3 al 2.

Avvicinamenti:

1) dall’alto partendo dagli impianti di Flaine per sterrata e sentiero fino alla croix de fer. Dalla croce traversare a sx per 10 m e individuare una sosta a chiodi posta in una depressione del terreno verso il precipizio. Da qui con una breve doppia di 6-7 m si perviene al primo ancoraggio a spit e maillon per le calate di “Ni dieux ni maître”. Con 6 calate dritte si arriva alla base. 1h 30min

2) dal basso: da Sallanches risalire la strada prima asfaltata e poi sterrata che porta al rifugio di Veran (4×4 vero indispensabile, no SUV) e alla Bergerie alla fine della strada. Parcheggiare e risalire i ripidi prati in direzione della parete. In pochi minuti si raggiunge lo sperone erboso ed il sentiero che lo percorre. Risalirlo seguendo le corde fisse poste sulle balze rocciose fino a raggiungere la base della parete W. Traversare fino al colletto e a seconda della via scelta proseguire alla base della parete S. Lo spigolo attacca 50m a destra del colletto in una grande depressione da dx a sx che in 2 tiri porta sul filo di spigolo; Ni die ni Maître attacca altri 50 m più a destra dove la parete principale sembra più tortuosa. La via è l’ultima a destra segnata da uno spit con cordone marcio all’attacco. 1h circa.

Materiale: 1 serie di friends fino al 2, 11 rinvii, 2 corde da 50m, casco, bastano per entrambe le vie.

Discesa: in doppia da Ni dieu ni maître.

Per correttezza i dettagli dei tiri e degli avvicinamenti li trovate sulla guida: Vallée de l’Arve di Gilles Brunot

Buone salite a tutti!

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