Cascate, drytooling e goulottes!

16 December 2013

4 giorni di puro divertimento!!! Sì, è proprio così, una di quelle settimane che vorresti si ripetessero continuamente, all’insegna dell’arrapicata e del divertimento in buona compagnia, e questa volta con nuovi amici e compagni d’avventura! Tutto cominciò un assolato venerdì di dicembre… no dai, non posso raccontarla così, riproviamo!

Era un po’ che con Giulia cercavamo di combinare qualcosa in montagna, anche se in realtà ci conoscevamo solo per sentito parlare e tramite amici. E quel poco che conoscevamo l’uno dell’altra era: passione per il ghiaccio e l’alta montagna, e la voglia di fare fatica Perciò, liberi da impegni ci diamo appuntamento all’uscita dell’autostrada di Nus e lì ci conosciamo alle 7:30 di venerdì mattina! Sarà dei nostri anche Hugues, un amico Guida francese da poco trasferitosi in Val d’Aosta e voglioso di scoprire nuovi posti. Cosa c’è di meglio di una bella gita solitaria in Valnontey (e quando dico solitaria è perché proprio non c’era nessuno!!!) su una cascata/goulotte ancora non troppo conosciuta?! Meta: Sogno di uno gnomo, 7 tiri, ambiente selvaggio, non troppo difficile! Un buon modo per conoscerci e passare la giornata divertendoci!

Il giorno successivo siamo in 4: ci fa compagnia anche Gian: sì, quello polemico col quale vado sempre in giro… proprio lui, Gianbiella, quello del “colpo di spalla” Quando c’è il Gian, non sia mai che tocchiamo troppo ghiaccio, allora decidiamo di dedicarci all’esplorazione e alla chiodatura di un nuovo sito di drytooling che chiameremo B&B (dove? come? perché?Quando sarà ultimato ve ne daremo notizia! ma vi garantisco che merita davvero una visita!). Nel giro di un paio d’ore due tiri sono pronti da scalare, e a nostro parere sono molto belli. La presenza di roccia e di ghiaccio è al 50%, vero misto, non total dry! La difficoltà si aggira intorno all’M7 ed è stato bello che ognuno nel gruppo, con la sua esperienza personale in campi diversi, abbia contribuito alla creazione di queste linee.

Domenica 15 e lunedì 16: Gian e Hugues ci lasciano, mentre Giulia e io saliamo al rifugio Torino per due giorni di goulottes. Abbiam dovuto studiare accuratamente la strategia a causa della meteo ballerina e del sovraffollamento del rifugio e conseguentemente delle goulottes. Perciò saliamo con la prima funivia, e ci dirigiamo verso Filo d’Arianna. È una bellissima goulotte di 10 tiri che segna un angolo della Combe Maudite. Alcune cordate sono già sulla via ma non ci daranno fastidio. L’unica pecca è la discontinuità della goulotte, che mediamente facile, presenta un unico tiro impegnativo alla fine. Ma con il vento funesto che ci soffia addosso tutto il giorno, fa a caso nostro. Con Giulia ci troviamo bene a scalare insieme e ci pregustiamo già la salita del giorno seguente. Lunedì, partiamo intorno alle cinque dal rifugio alla volta della diretta al Supercouloir, sperando che nella notte il vento si plachi, e che la Luna non faccia brutti scherzi, nascondendosi dietro al Tacul proprio quando noi usciamo. Va beh, non si può avere tutto dalla vita: niente vento, ma la Luna aveva altri impegni invece che illuminarci il ghiacciaio!!! A parte un paio di ponti di neve di dubbia tenuta, con gli sci si passa bene. Troviamo subito la via e alle prime luci attacchiamo la diretta! Mai vista in condizioni così buone… due tiri straordinari ci danno accesso al Supercouloir che classicamente viene percorso accedendovi dal Pilier Gervasutti. Era tanto che non lo percorrevo e rimane davvero un must per ogni ghiacciatore. Non per la sua difficoltà ma per la sua bellezza unica. In un attimo siamo in cima e di lì a poco alla base, e buon merito va alla grande efficenza e bravura di Giulia in tutte le circostanze!

Purtroppo la nostra mini vacanza arrampicatoria finisce qua, ci stavamo prendendo gusto A breve la relazione di Filo d’Arianna e Supercouloir direct!

Buone Gite

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